La Storia : L’osteria
L’Osteria è luogo simbolico, dove confluiscono le strade e le vicende di Bussana Vecchia
L’Osteria costituisce, se così si può dire, il nucleo più «antico» della rinascita di Bussana Vecchia. Nel luogo in cui essa è situata attualmente esisteva già, alla fine degli anni Cinquanta, un piccolo locale isolato in mezzo alle rovine del paese, gestito da Ottavio Baicchi (di cui portava il nome), personaggio intimamente legato ai primi anni di esistenza della comunità artistica. Sin da subito, essa divenne un luogo di ritrovo per i primi artisti che lavoravano a Bussana e un punto di riferimento obbligato per i visitatori che salivano al paese. Il locale mantenne e anzi accrebbe la sua funzione di luogo di incontro e di scambio culturale anche negli anni Settanta, quando era gestito da Edoarda Casadei, detta semplicemente Edo, che le attribuì il nome di Hostaria ed entrò a buon diritto nella storia della comunità di Bussana, pur non essendo un ‘artista. Oggi l’Osteria degli Artisti, i cui proprietari sono Massimo Bizzarri e Paolo Martinetto, non è più l’unico locale di Bussana, ma il suo valore «storico» e sociale la rende una tappa irrinunciabile di ogni visita al paese.
Anche oggi, infatti, nonostante la situazione sia irrimediabilmente mutata e I’atmosfera non sia più quella delle origini, non è raro incontrarvi, come ai tempi di Ottavio, alcuni fra gli artisti e gli artigiani che lavorano e vivono nel borgo. L’Osteria è dunque luogo simbolico, dove confluiscono e s’incontrano le strade e le vicende di Bussana, dove la struttura circolare del paese trova il suo punto di congiunzione. Da qui il cammino riprende a salire e s’inoltra nella parte bassa del borgo, il luogo che sin dai primi tempi è stato il cuore della vita artistica di Bussana, dove sono sorte le prime gallerie, i primi atelier, dove l’arte ha riportato alla vita gli antichi edifici distrutti dal terremoto.